Hot spot

Datemi un immigrato e vi solleverò l'odiens

L’invettiva del nostro sindaco riguardo alla questione dei migranti in fuga dall’hot spot di Pozzallo ci lascia ancora una volta basiti. Per carità, tutti hanno diritto di esprimere la propria opinione, a maggior ragione se si è amministratore unico ed indiscusso di una città come Modica, ma ciò che ci lascia perplessi è la continua ricerca di visibilità mescolata all’arroganza di poter dare consigli a tutti, sindaci , prefetti e persino a ministri. Se a questa demagogia aggiungiamo una dose di sano populismo di destra (non guasta mai) ecco che il quadro delle velleità politiche prossime venture del nostro sindaco si fa sempre più chiaro e si spiegano le sue esternazioni. La problematica immigratoria è molto complessa e di difficile soluzione. Negli ultimi trent’anni si sono alternati governi di qualsiasi colore politico e nessuno è riuscito a porvi rimedio. Ciò a parte qualche decisione folkloristica come quella di bloccare le navi nei porti per attirare l’attenzione dei media e distoglierla dalle coste italiane dove invece ne sbarcavano a iosa oltre che dai mancati rimpatri. Non ci addentriamo in argomenti complessi che richiedono informazioni molto articolate non riassumibili nello spazio di un comunicato stampa e ci atteniamo invece al problema immediato: quello della fuga degli hot spot. L’intervento dell’esercito è una misura immediata ed efficace ma deve essere accompagnata dalla celerità dei tempi burocratici legati all’identificazione e allo smistamento delle persone. Non vediamo invece come soluzione praticabile quella di utilizzare le caserme dismesse da anni perché richiederebbe sicuramente tempi non conciliabili con il fenomeno del momento salvo il volerle utilizzare nello stato in cui si trovano trasformandole in una una sorta di soft lager. Ciò a prescindere dal fatto che le caserme dovrebbero essere in ogni caso presidiate da forze dell’ordine. Ritorniamo al punto di partenza e alle esternazioni gratuite del nostro primo cittadino che non perde occasione di polemizzare con i suoi pari dei comuni circostanti dispensando consigli a destra e manca sperando che una Barbara D’Urso in versione estiva gli ridia visibilità. Riteniamo che il nostro sindaco anziché abbandonarsi ai discorsi da bar, debba occuparsi di ciò per cui è stato eletto ossia dei problemi della città e dei suoi cittadini. Tra questi, in particolare modo, quelli che ancora devono venire al mondo e che troveranno come regalo nella loro culla una enormità di debito con tanto di dedica del Nostro: “ la mia fù vanità sarà la tua povertà “.