IGM - atto III

IGM - atto III

Mitt. Ivana Castello Consigliere comunale del PD.
Al Sindaco del comune di Modica Sua sede

Oggetto: ritardi a ripetizione nel pagamento del personale dell’IGM: interrogazione urgente. Carissimo Sindaco, l’IGM Rifiuti Industriali s.r.l. di Modica e il suo personale hanno lamentato, direi ab-origine, una certa incostanza nel pagamento delle retribuzioni mensili. Un esempio dell’andamento è costituito dai fatti accaduti tra il 23 aprile e il 20 luglio 2021, che le ricostruisco pari pari attraverso la corrispondenza intercorsa tra il Comune, le Organizzazioni sindacali e la IGM. Può essere utile per capire come siamo messi in questo momento col servizio di pulizia della città e, sopratutto, quali certezze di regolarità della retribuzione mensile siamo in grado di offrire. Con nota del 23 aprile 2021 la rappresentanza sindacale CGIL, FIT-CISL, UILTRASPORTI, lamenta il mancato pagamento delle retribuzioni di marzo 2021. Tre giorni dopo, il 26, la IGM comunica di avere un credito scaduto e riconosciuto di un milione di euro, oltre a imprecisate somme oggetto di contestazioni e interessi di mora, quest’ultimi maturati e fatturati. Lo stesso 26 aprile le Organizzazioni sindacali scrivono al Comune e all’IGM di avere appreso, attraverso la nota IGM prot. n. 852 del 26 aprile 2021, che il Comune ha pagato un acconto il cui importo però non è stato loro comunicato, per cui sono nell’impossibilità di calcolare il residuo, se ve n’è, del debito comunale. Scontato che il debito non fosse stato estinto, chiedono un incontro col sindaco e con la IGM per definirne l’entità e le modalità di saldo. In data anteriore al 3 maggio 2021 la sottoscritta ha presentato interrogazione in merito alle ragioni per cui non sono stati pagati gli stipendi di marzo, il milione anzidetto e gli interessi di mora maturati. Le sue risposte, com’è noto, non sono riscontrabili. Il primo maggio 2021 le surrichiamate organizzazioni sindacali chiedono un incontro urgente alla IGM per discutere del mancato pagamento della retribuzione di marzo: «I dipendenti hanno ricevuto un acconto pari al 50% della retribuzione, ad oggi nonostante siano trascorsi quasi 20 gg (…) non vi è ancora certezza di quando venga » retribuita la restante parte. «Nelle more si proclama lo stato di agitazione e si chiede urgente incontro nel tentativo di conciliazione ai sensi dell’art. 2 comma 2 Legge 146/90 e ss.mm.ii. e dell’Accordo nazionale di settore del 1 marzo 2001.» Fanno tutto gli interessati: sono creditori; hanno ricevuto un acconto; decidono di aspettare venti giorni per il saldo che non arriva; proclamano lo stato di agitazione e chiedono all’Amministrazione comunale un incontro urgente per esperire un estremo tentativo di conciliazione. E’ mancato solo che si autopagassero. Il 5 maggio 2021 il sindaco di Modica risponde a due lettere, una dell’IGM e l’altra dei sindacati, entrambe del 26 aprile: «Ad oggi, il Comune di Modica è in regola con il pagamento dei canoni contrattuali, posto che risultano pagati i corrispettivi delle fatture emesse dall’appaltatrice a tutto febbraio 2021 (ad eccezione dell’importo di euro 127.219,71 a valere sulla fattura n. 445/2020 relativa al mese di ottobre 2020)» «Pertanto non può sussistere un problema di liquidità per l’impresa per il mancato pagamento degli stipendi, posto che il Comune di Modica, nonostante la grave sottoposizione alla procedura di riequilibrio finanziario pluriennale, ha corrisposto e continua a corrispondere regolarmente quanto dovuto all’appaltatrice» «Alla luce delle superiori considerazioni, resta fermo che il mancato pagamento delle retribuzioni è ingiustificabile ed inaccettabile e con la presente si invita l’appaltatrice al pagamento integrale delle spettanza dei lavoratori entro e non oltre quindici giorni dalla data odierna, ai sensi e per gli effetti dell’art. 30, comma 6, del Codice dei Contratti Pubblici». La lettera è firmata, oltre che dal sindaco Abbate, dal segretario comunale in qualità di Responsabile finanziario e dalla dott. Vincenza Di Rosa nella doppia veste di Responsabile Unico del Procedimento e di Responsabile del IX Settore. La lettera, ovviamente, fa entrare in difficoltà tutti (i lavoratori, la IGM e i Sindacati) e toglie dalle difficoltà il sindaco, il responsabile finanziario e la dottoressa Di Rosa. I sindacati sono, implicitamente, qualificati dei bugiardi. Vi si dichiara, infatti, che, «ad oggi, il Comune di Modica è in regola con il pagamento dei canoni contrattuali», per cui è conseguenziale che la lettera sia interpretata, in primis, come un vero e proprio atto di sbugiardamento. D’altronde è anche lineare: se io, sindaco, ho pagato quanto sin ora mi è stato fatturato, posso essere qualificato ritardatario per quanto, ancora, la stessa IGM non ha fatturato? Siate buoni, sembra dire: io ho pagato e se vi devo dell’altro, ovviamente, prima fatturatemelo. Ammette, invece, di avere, sin a quel momento, ricevuto, da ultime, solo le fatture relative al mese di febbraio 2021. Richiama per ciò la IGM «al pagamento integrale delle spettanze ai lavoratori entro e non oltre quindici giorni dal 5 maggio corrente, ai sensi e per gli effetti dell’articolo 30, comma 6, del Codice dei Contratti Pubblici», il quale, però, da un lato gli dà ragione e, dall’altro, lo pone in torto. Leggiamolo: Art. 30 (….) 6. In caso di ritardo nel pagamento delle retribuzioni dovute al personale di cui al comma 5, il responsabile unico del procedimento invita per iscritto il soggetto inadempiente, ed in ogni caso l’affidatario, a provvedervi entro i successivi quindici giorni. Ove non sia stata contestata formalmente e motivatamente la fondatezza della richiesta entro il termine sopra assegnato, la stazione appaltante paga anche in corso d’opera direttamente ai lavoratori le retribuzioni arretrate, detraendo il relativo importo dalle somme dovute all’affidatario del contratto ovvero dalle somme dovute al subappaltatore inadempiente nel caso in cui sia previsto il pagamento diretto ai sensi dell’articolo 105. In caso di ritardo nel pagamento delle retribuzioni, ed è il caso in esame poiché al 5 maggio (data in cui si scrive) sono state pagate le retribuzioni sino tutto febbraio, con l’omissione dei mesi di marzo e aprile. E la norma richiamata impone che: « Ove non sia stata contestata formalmente e motivatamente la fondatezza della richiesta » entro i quindici giorni seguenti alla richiesta medesima, il Responsabile Unico del Procedimento (ossia la dottoressa Vincenza Di Rosa) invita per iscritto il soggetto inadempiente ( la IGM ) a provvedere entro i successivi quindici giorni. Trascorso inutilmente tale termine, « la stazione appaltante (cioè il Comune, ndr.) paga anche in corso d’opera direttamente ai lavoratori le retribuzioni arretrate, detraendo il relativo importo dalle somme dovute all’affidatario del contratto ». Viene riconosciuto, dunque e comunque, l’obbligo del Comune di provvedere al pagamento in sostituzione dell’appaltatore. Il Comune, infine, riconosce un debito di un milione circa di euro, dovuto per alcuni servizi aggiuntivi, rispetto a cui dichiara di essere disponibile a concordare una soluzione che tenga conto degli interessi in campo (l’igiene della città, le scarse disponibilità comunali e il diritto della IGM a ricevere la retribuzione concordata). Il 6 maggio ha luogo un incontro, via telematica, tra i rappresentanti sindacali e la IGM per fare il punto sui pagamenti dei lavoratori e sul risultato dello stato di agitazione proclamato il 3 maggio. Sostanzialmente l’IGM ha comunicato, ai sindacati, che ad onta della disposizione ex art. 30, comma 6, del Codice dei contratti pubblici, non poteva effettuare alcun pagamento per il fatto che aveva anticipato un’ingente somma per l’esecuzione dei servizi aggiuntivi (detti anche integrativi) svolti. Se il Comune, dunque, paga, questo è il succo dell’incontro, noi paghiamo gli operai; se ciò non avviene, noi non disponiamo di ulteriori somme. I sindacati chiedono che almeno anticipi il 50% mancante al saldo della retribuzione di marzo, ma anche su questo versante l’Impresa risponde che non dispone dei necessari capitali. Si opta per incontrare il Sindaco, considerato che si è dichiarato disponibile ad un accordo. Il 12 maggio avviene un’assemblea retribuita degli operai presso i locali aziendali in contrada « Famagiorgia ». All’ordine del giorno è il problema della mancata corresponsione del 50% relativo al mese di marzo e della retribuzione del mese di aprile. Lo stesso 12 maggio i sindacati invitano il Prefetto a un urgente tavolo prefettizio per mediare un piano di recupero delle somme dovute. La lettera è inviata per conoscenza anche al sindaco e alla IGM Rifiuti Industriali srl. Con altra nota, ma lo stesso 12 maggio, viene proclamato un giorno di astensione dal lavoro per il 24 successivo. Si garantiscono i servizi essenziali ai sensi della legge 146/1990 e dell’Accordo Nazionale di settore del 1° marzo 2001. Sempre a titolo di protesta, il 15 maggio si svolge un’assemblea retribuita di due ore. Cinque giorni dopo perviene, da parte degli avvocati dell’IGM, la risposta ad una missiva del Sindaco. Si apprende così che: - il Comune ha pagato il saldo (50%) degli stipendi del mese di marzo e un acconto del 30% sulla retribuzione di aprile; - l’Ordinanza cautelare ex art. 700 cpc resa dal Tribunale di Catania il 14 maggio 2021, con cui è stato ordinato, al Comune di Modica, di astenersi dall’operare una trattenuta di oltre 1,2 milioni di euro sulle spettanze dell’IGM non è stata rispettata. Il 19 marzo u.s. il segretario comunale aveva garantito il pagamento di alcune fatture (le nn. 464, 465, 27, 140 e 142), ma solo a conclusione del contenzioso giudiziario avviato dalla stessa IGM. Chiuso, però, il contenzioso, con condanna del Comune, i pagamenti non sono stati effettuati. Lo stesso è accaduto per il pagamento degli interessi di mora per un ammontare di 976.411,70 euro. E’ stato addotto, sempre dal segretario comunale, che non ne condivideva il calcolo e che li avrebbe quantificati il Comune stesso. Tutto sommato erano sufficienti dieci minuti, ma il Comune si è impegnato a farlo entro 30 giorni. I 30 giorni sono passati e, ancora una volta, il pagamento non è venuto. Non è stata pagata nemmeno la somma di 1.233.941,28 euro su cui non gravava alcun contenzioso; - al 19 maggio 2021 i debiti da pagare all’IGM, secondo un calcolo degli avvocati, ammonterebbero a quasi 4 milioni (3.997.524,37 euro di cui 2.348.674,25 in conto capitale e 976.411,70 in conto interessi). Del totale globale, i quasi 4 milioni, 3.160.483,39 erano già scaduti; 108.774,39 sarebbero scaduti il 31 maggio; 19.880,47 il 19 giugno, 649.471,21 il 30 giugno e 58.914,98 il 31 luglio. I servizi, da parte dell’IGM, erano ovviamente in itinere. Oggi i pagamenti sono tutti scaduti (divenendo debiti) tranne l’ultima somma. Mi domando e le domando: quanto di queste somme è stato oggi pagato e quanto resta ancora a pagare? Il 22 maggio è stata tenuta un’assemblea dei lavoratori con i rappresentanti sindacali. E’ stato confermato lo sciopero programmato per il 24 maggio. Poco prima dello sciopero ho presentato un’interrogazione, sopratutto per conoscere le esigenze che hanno imposto i lavori straordinari, detti anche integrativi, da parte dell’IGM e in che consistevano. A tutt’oggi non ho avuto il piacere di una risposta. Il 31 maggio le organizzazioni sindacali hanno comunicato la decisione di proclamare l’astensione dal lavoro ordinario per l’11 e il 12 di giugno, nonché l’astensione dal lavoro straordinario per ben nove giorni, dall’11 al 19 dello stesso mese. Il 9 giugno le astensioni sono state revocate per l’avvenuto pagamento della retribuzione del mese di aprile. Il 25 giugno si torna sul piede di guerra e si proclama lo stato di agitazione per il mancato pagamento della retribuzione di maggio. Il 3 luglio si proclama un’astensione dal lavoro per il 14 successivo. Si lamenta, in particolare, mediante un comunicato sindacale, che « Oltre al mancato pagamento della retribuzione di Maggio (…) le modalità di pagamenti non versati si ripetono frequentemente con disastrose conseguenze economiche per i lavoratori ». L’espressione va intesa quale richiamo ad una più meditata serietà amministrativa. Seguono due missive della IGM Rifiuti industriali srl. La prima è senza data, ma si capisce che è dell’8 luglio. La sottoscrive l’Amministratore Giudiziario il quale comunica che: a) « Il tribunale di Catania, con ordinanza del 14.04.2021 (…)» confermata con ulteriore ordinanza del 25.05.2021, «ha rigettato totalmente quanto sostenuto dal comune di Modica che teneva “congelate” somme dovute alla IGM in forza di servizi svolti e per presunte applicazioni illegittime di penali da parte dell’Ente ». (Si torna, in somma, su un tema trattato in precedenza); b) « al fine di non creare ulteriori difficoltà al comune di Modica (non incidendo pertanto su possibili attività che potrebbero portare al dissesto dell’ente) è stata avviata una interlocuzione tra i Legali delle parti che si è conclusa con un impegno formale sottoscritto da parte dell’amministrazione che prevedeva: - entro il 15 giugno u.s. sarebbe stato sottoscritto un piano di rateizzazione inerente all’importo scaduto pari a circa 2,4 milioni di euro; - che entro il 30 giugno u.s. sarebbe stata fatta una quantificazione degli interessi di mora maturati sui pregressi ritardati pagamenti (previsti dal contratto) con relativa rateizzazione.

Ad oggi la scrivente non ha ricevuto alcuna bozza nonostante l’avvocato del Comune, che è in continua interlocuzione con i nostri legali, riferisca che il comune ha garantito a breve l’inoltro di tale accordo inerente modalità di rientro del debito in capo all’Ente (sorte capitale). Corre l’obbligo precisare che, nonostante le 4 mensilità anticipate (visto che il credito scaduto è pari a circa 2,45 milioni di euro) la scrivente Società, immedesimandosi nelle difficoltà evidenziate dalle maestranze attraverso le proprie sigle sindacali ha comunque provveduto, in data odierna, a bonificare (anticipando a proprie spese ulteriore liquidità)() l’importo del 50% relativo alla mensilità di Maggio. Mi auguro che comprendiate e Vi facciate promotori anche nei confronti dell’Ente locale che tale situazione non può più essere tollerata, in quanto pur riconoscendo che le spettanze dei lavoratori sono sacre, non è possibile pensare che la società IGM srl continui ad anticipare somme per il comune di Modica, evidentemente inadempiente ai propri doveri/obblighi contrattuali »(). La firma, ovviamente, è dell’Amministratore Giudiziario subentrato provvisoriamente ai titolari dell’IGM. Una missiva dell’8 luglio, sempre della IGM, reca una nota di speranza: comunica che si provvederà, entro il 20 luglio p.v. a saldare la XIV mensilità e al pagamento del 50% della retribuzione di giugno. Si promette anche una regolarizzazione dei pagamenti futuri, ma non si dice come e in virtù di cosa. A sèguito della precedente nota, le Organizzazioni sindacali hanno revocato, con comunicato dell’8 luglio, l’astensione dal lavoro programmata per il 14. Ciò manifesta tanta serietà da parte del personale e della IGM. Lo stesso giorno l’IGM ribadisce il precedente messaggio (pagamento entro il 20 luglio della XIV mensilità, pagamento parziale della mensilità di giugno e saldo della stessa entro il 5 agosto). Ribadisce l’intenzione, probabilmente fondata su un accordo col Comune, di normalizzare il pagamento delle retribuzioni future. Conclude la spinosa vicenda, resa più sopportabile grazie alla disponibilità del personale e alla sensibilità della rappresentanza sindacale, una sua dichiarazione poco chiara. E’ intestata all’Ufficio di Gabinetto del Sindaco e reca un titolo, diciamo così, giornalistico: «Revocato lo sciopero degli operatori ecologici». «La revoca è arrivata» questa la prima parte del testo, «a seguito di una comunicazione emanata dalla IGM in cui si evince l’avvenuto pagamento della mensilità di maggio e la rassicurazione circa l’erogazione entro il 20 luglio della XIV mensilità e del 50% del mese di giugno». Sin qui il testo è inequivocabilmente ambiguo, poiché lascia intendere che il pagamento è arrivato grazie ad alcuni adempimenti della IGM. Come se il mancato pagamento fosse stato determinato dalla Ditta e non dal Comune. La furbizia della nota è tutta nella frase: lo sciopero è stato revocato a sèguito di una comunicazione della IGM da cui si evince l’avvenuto pagamento della mensilità di maggio. Dunque, chi ha pagato è stata la IGM perché era lei la ritardataria. Per completare l’operazione ambiguità, si aggiunge un’ulteriore frase: «La IGM si impegna, nell’immediato futuro, alla normalizzazione di tutti i pagamenti». Si sottolinea, insomma, ancora una volta, che il puntuale pagamento è mancato per omissioni della IGM. Diversamente perché dovrebbe dipendere dalla IGM normalizzare i pagamenti? Se essa li può normalizzare significa che da lei dipendono anche le anormalità ossia i mancati pagamenti. Infine, una frase ad effetto rende massima l’ambiguità: «La normalizzazione dei pagamenti di per sé - commenta il Sindaco Abbate – non dovrebbe rappresentare una notizia ma appunto la normalità». Quasi a richiamare la IGM che questa normalità potrebbe aver fatto mancare. Per colmo di misura, infine, il sindaco cesella: «Posso comunque affermare che, pur tra mille difficoltà, nella storia recente della città di Modica i pagamenti agli operatori ecologici sono sempre avvenuti con una certa costanza e regolarità, tranne rare eccezioni». Deve desumersi, dunque, che se i pagamenti delle mensilità sono avvenuti con costanza e regolarità, tutte le dichiarazioni di stato di agitazione, gli incontri chiesti al sindaco o al prefetto, le proclamazioni di sciopero e successive revoche, sono avvenute per la svista di qualcun altro. E chi è questo fantasma che si aggira per le vie (buie e silenziose) della Contea? Il sindaco ci viene in aiuto: «Apprezzo la scelta di revocare l’astensione dal lavoro per il 14 luglio, per non andare a peggiorare ulteriormente la situazione rifiuti in Città, già precaria per colpe che non possono essere attribuite all’Amministrazione o alla Ditta che gestisce il servizio ». Eventuali colpe, dunque, non possono essere attribuite né al Comune e nemmeno alla IGM. Ma se gli stati d’agitazione o gli scioperi sono stati dichiarati per i i ritardi di mesi nei pagamenti, chi è questo soggetto che avrebbe dovuto pagare e non ha pagato? C’è un terzo che non conosciamo? Tranne ad accedere ad un’interpretazione dei fatti totalmente diversa da quella cui siamo approdati. Se è così chiedo. a lei signor sindaco, di volermi illuminare. Certo è che quanto ho riportato è agli atti del Comune. Non lo invento io. E se quanto documentato ha fatto beccheggiare la barca dei lavoratori tra il lavoro e lo sciopero, ciò è dovuto alla corresponsione della retribuzione divenuta, ogni 8-15 giorni, incerta. Lei dice che quello descritto è un modello esemplare di amministrazione? Se lo dice lei, qualche ragione deve averla scovata. Anche se, lei che sa parlare al cuore della gente, sempre e solo a mio modesto avviso, non è riuscito a spiegarcela.


Ivana Castello


consigliere PD


Modica, 17 luglio 2021