Interrogazione commissaria Ficano

Interrogazione al commissario Ficano

Egregio Commissario, faccio riferimento al nostro ultimo (ed unico) incontro, avvenuto il 27 giugno nella stanza del Sindaco, per precisare alcuni temi rimasti irrisolti e per chiederLe un chiarimento in ordine alla situazione debitoria del Comune. Certamente ricorderà che da più parti è stato osservato, riprendo l’argomento in estrema sintesi e senza intenzioni malevoli, che l’ex sindaco Abbate continua a circolare per le stanze del palazzo comunale e a dare disposizioni a taluni fedelissimi, in spregio alle leggi, per cui potrebbero insorgere strascici e conseguenze anche sulle prossime elezioni regionali. Potrebbe essere utile una vigilanza più accorta per evitare imprevisti e impedire si dica che lei, per definizione e notoriamente rispettosa delle leggi, sia stata nominata per assicurare un personaggio empatico all’ex primo cittadino. Ciò premesso avvio un paio di temi, su cui mi sono ripromessa d’intrattenerla. Il comune di Modica, come certamente sa, non naviga nell’oro. Non può dirsi, insomma, una città economicamente ricca. Semmai si volesse insistere nell’uso di quest’ultimo aggettivo, mi vien di dire che sia ricca di povertà, di debiti, di problemi e di personaggi, i quali ultimi son quasi sempre ambigui, perché realizzano ma quel che realizzano non persegue l’interesse della città ma specifici obiettivi… nemmeno tanto nascosti, che sono squisitamente personali. Oggi fare politica è sinonimo di realizzare sè stessi non realizzando, come sarebbe giusto, esclusivamente il bene pubblico. E’ naturale, dunque, che nelle scelte di governo di una comunità si debba decidere se privilegiare l’ego o la res publica. Quel che ne viene, dunque, è che l’azione di governo si risolve in una sorta di polpettone politico che spesso si rivela tragico, con la tragedia che incide solo sui cittadini. Si pianifica, in questi casi, che il tragico seminato col mal governo maturi in futuro, quando alla guida della città ci sarà qualcun altro. Il compito di rimediare ai debiti, insomma, si lascia a chi verrà dopo. Perché reca sacrifici che non tutti accetteranno di affrontare. Ricorda la storia del risanamento interpretato da Marco Minghetti? Riuscì a realizzare il pareggio di bilancio dello Stato. Impresa, badi, nobilissima. Lo annunciò in Parlamento il 16 marzo 1876 ma, due giorni dopo, dico due non tre giorni dopo, è stato costretto alle dimissioni. Può capire, dunque, quanto sia complesso, forse irrisolvibile, socialmente e politicamente parlando, il tema che sto tentando di illustrarle. Andiamo, e concludo, ad un quesito economico. Il sindaco afferma, lo ha pure scritto alla Corte dei conti, di non aver gravato sordidamente sulle finanze comunali. Ci saremmo aspettati una dichiarazione meno tranciante. Perché c’è stato un momento in cui la Corte dei conti ha avviato il procedimento d’insolvenza irrimediabile del Comune. Il Comune, detto in breve, era fallito. Nelle more che maturasse il procedimento formale di default, una ventina di giorni prima, il sindaco ha presentato ricorso, è andato in appello, competente la Corte dei conti di Roma, e la Sentenza è stata “chirurgicamente” riformata. Siamo stati, dunque, ad un passo dalla dichiarazione di fallimento. Faccia le verifiche lei, Commissario, e illustri, alla cittadinanza tutta e a me in testa, lo stato delle finanze comunali. Le è necessario un mese? Aspettiamo il mese, ma dica alla cittadinanza che il consigliere Castello mente, sempre, ovviamente, evidenziando, in modo esaustivo, i documenti su cui lei si baserà. E proprio a proposito di debiti, debbo porle, e me ne scuso, un articolato quesito. Ho acquisito, in sede di accesso agli atti, tre missive: una prima di Banca FarmaFactoring spa, una seconda di Banca Sistema spa e una terza dello Studio legale Bellini Bressi di Milano. La prima (in data 10 maggio 2022) reca un oggetto molto chiaro: “Sollecito di pagamento – non saldato al 10-05-2022”. Si tratta di somministrazione di energia elettrica effettuata dalla Enel Energia spa. Raccogliendo numerosi residui di pagamenti si perviene all’importo di 6.843.611,34 euro. Enel ha ceduto il credito a Banca FarmaFactoring spa e questa invita il Comune a fare il suo dovere. La seconda accompagna l’estratto conto debitore relativo al 2021, esattamente 130 pagine, con cui la stessa Enel Energia spa riepiloga la situazione debitoria comunale relativa ai crediti ceduti pro-soluto al 31 dicembre 2021. Si accerta, in termini di importo facciale, un debito di 6.435.013,37 euro; seguono, però, due ulteriori colonne, in cui si ìndica un importo a saldo di 3.328.030,84 euro ed un ammontare di interessi di 2.469.110,99 euro. In tutto si chiede la somma non di 6.435.013,37 ma quella più ridotta, tra saldo e interessi, di 5.862.182,08 euro. La terza lettera del 10 maggio 2022, stessa data della prima, riguarda alcuni debiti contratti dalla Modica Multiservizi in liquidazione. Dunque, la Multiservizi chiede ed ottiene alcune prestazioni da parte della International Factors Italia-Ifitalia S.p.A. La Factors ha ceduto il credito alla Business Partner Italia Società Consortile per azioni che, a sua volta, incarica lo Studio legale Bellini Bressi di attivare ogni opportuna iniziativa, anche di carattere giudiziario, per recuperare un credito di 4.491.351,34 euro. Complessivamente le tre richieste ammontano a (6.843.611,34 + 5.862.182,08 + 4.491.351,34 =) 17.197.144,76 euro. Come intende regolarsi? Questi tre debiti rientrano nei 75 milioni di passività scadute e non pagate al 31 dicembre 2021 o sono da ascrivere a qualche extra sfuggito, non certamente per negligenza? Dieci giorni or sono ho volto, per iscritto, la stessa domanda al segretario comunale ma ancora attendo la risposta. Obiettivamente il segretario non ha mai brillato quando s’è trattato di risposte a quesiti dei consiglieri comunali.


Ivana Castello Consigliere comunale del PD


Modica, 2.07.2022