La democrazia malata

La democrazia malata

 D’accordo sulla modifica dei regolamenti parlamentari per combattere il trasformismo, sull’introduzione della sfiducia costruttiva e sulla modifica della legge elettorale con l’eliminazione delle liste bloccate. Il vincolo di mandato stride con le preferenze, semmai l’anomalia è quella che viviamo adesso, poiché una legge elettorale basata sulle liste bloccate non può ignorare il vincolo di mandato. Favorevoli ad una legge elettorale affinché possa essere il territorio a scegliersi il proprio rappresentante proveniente dal proprio territorio e non calato dall’alto come sempre più spesso accade. L’introduzione delle preferenze in toto deve essere accompagnato da un processo democratico più efficace all’interno dei partiti quando si procede per la selezione dei candidati. Inoltre, anche con forme diverse rispetto al passato, non dovremmo avere remore nel parlare di ripristino del finanziamento pubblico dei partiti ( capiamo anche che non è il momento opportuno per parlarne) poiché la democrazia non può essere lasciata nelle sole mani di chi può disporre di ingenti finanziamenti privati. La disponibilità di risorse finanziare, incide in egual modo nella scelta dei candidati interni al partito perché è chiaro che un deputato uscente, anche se non ha svolto al meglio il proprio mandato, parte da una posizione economica di vantaggio rispetto agli altri. La condizione necessaria dovrebbe essere quella che tutti dovrebbero avere le stesse possibilità, anche con risorse economiche messe a disposizione dal partito, per poter concorrere alla formazione delle liste. Quello che manca sono le pari condizioni di partenza, ciò risolverebbe anche la problematica legata alle quote rosa che, spesse volte, favorisce le donne non per le loro competenze o per le loro capacità ma in quanto tali.