È la domanda che ci poniamo tutti.
La Iblea Acque, società di diritto privato ma interamente partecipata dai Comuni iblei, dovrà gestire per i prossimi trenta anni il Servizio Idrico Integrato (acquedotto, fognatura e depurazione) dell’Ambito Territoriale di Ragusa. È nata con le migliori intenzioni e con l’obiettivo di gestire in maniera ottimale le risorse idriche del nostro territorio. Ma sono sorte le prime perplessità.
Le polemiche più rilevanti riguardano: 1) la nomina dell’amministratore unico, nella persona dell’ing. Franco Poidomani. Si contesta che il predetto, essendo un dirigente in quiescenza, potrebbe ricevere solo incarichi a titolo gratuito e non un compenso, come quello attuale di 95 mila euro annui; 2) la procedura per l’assunzione di personale a tempo pieno e la nomina della relativa commissione aggiudicatrice; 3) le modalità di selezione dei dipendenti che transiteranno in questa società.
Sotto il profilo formale le procedure appaiono regolari, ma in tanti lamentano che occorrevano una maggiore trasparenza e pubblicità.
Il Pd non ha motivo di sospettare delle scelte fatte dall’assemblea dei sindaci, peraltro all’unanimità, ma ritiene che ogni primo cittadino abbia il dovere di fugare i sospetti e di rassicurare l’opinione pubblica della sua città sulla corretta e seria gestione del servizio.
In parole povere, i cittadini chiedono di sapere se l’Acqua continuerà a essere pubblica; se saranno fatti investimenti per ammodernare le infrastrutture e soprattutto la rete idrica e gli impianti di depurazione; se sono state attivate le procedure per evitare sprechi nella gestione e nei costi per il personale; se le tariffe saranno contenute e adeguate.
A nostro avviso, per eliminare i timori della nascita di un nuovo carrozzone politico occorre dare queste risposte.
Modica, 16-10-2023
Il segretario di circolo
Salvatore Poidomani